Le Borse finanziarie mondiali oggi hanno mostrato un certo nervosismo sulla scia di un ritorno delle tensioni relative alla crisi in Ucraina. Oggi il nuovo primo ministro Yatsenyuk incontrerà a Washington il presidente statunitense Barack Obama, domani interverrà in un meeting straordinario del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite spiega Ig. Intanto la Russia continua a mobilitare le proprie truppe sui confini orientali dell’Ucraina e minaccia di nazionalizzare la flotta navale stanziata a Sebastopoli soprattutto se dovesse, come ampiamente atteso, andare a favore della Russia il referendum del weekend (cittadini della Crimea dovranno infatti scegliere la secessione della regione autonoma dalla Ucraina e l’annessione alla Russia).
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Riteniamo che la situazione sia veramente molto critica. Ci sono delle cartine di tornasole per verificare le tensioni. Abbiamo i CDS sull’Ucraina e sulla Russia (ovvero i credit default swaps, derivati che assicurano sul rischio di default di un paese) che hanno mostrato recentemente un forte aumento. E poi le valute. Il cambio tra il dollaro statunitense e il rublo russo è tornato a correre e avvicinarsi ai picchi annuali toccati a inizio marzo a 36,85. Stesso discorso per il cross euro/rublo arrivato a segnare un massimo a 50,77, molto vicino ai record storici a 50,82.
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Crediamo che la diplomazia avrà un ruolo fondamentale per evitare uno scontro armato. Importante sarà soprattutto l’OSCE (Organization for Security and Cooperation in Europe) che ha iniziato trattative con il Governo di Mosca. Altro elemento che suggerisce la criticità è stata la decisione dell’Esecutivo di Kiev di ammassare le proprie forze militari sul confine con la Russia e scegliere di non intervenire in Crimea (ormai data per persa).