Il Rapporto Ue 2012 su Occupazione e sviluppi sociali parla chiaro, l’equità per l’Imu si lega ad un reale effetto redistributivo e dovrebbe essere modificata in senso più progressivo.
Secondo gli economisti dell’Unione Europea, una modifica dell’Imu potrebbe avere un impatto apprezzabile sulle disuguaglianze se l‘imposta si basasse sul valore dell’affitto dell’immobile invece che sul valore catastale. In questo senso si considererebbe il valore di mercato dell’immobile e quindi la tassa sarebbe più equa.
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L’Ue non parla più specificatamente di politiche economiche sulla tassazione degli immobili perché l’Imu è argomento in Italia della campagna elettorale.
Nel rapporto dell’Ue, con riferimento al caso italiano, la Commissione europea si riferisce alcuni aspetti che dovrebbero essere migliorati per quanto riguarda le tasse sulla proprietà. L’Ue parla dell’aggiornamento dei valori catastali, della definizione delle residenza primaria e secondaria e delle deduzioni che non sono legate alla capacità dei contribuenti a pagare la tassa sul reddito.
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L’aumento del valore degli affitti si spiegherebbe con la diminuzione della disuguaglianza di reddito che deriverebbe dal passaggio dalla considerazione dei valori catastali a quelli di mercato degli appartamenti.