Il piano europeo Ue per investimenti da trecentoquindici miliardi di euro potrà diventare operativo a partire dal giugno del prossimo anno e i contributi volontari dei singoli Stati membri saranno estrapolati dal calcolo del deficit.
Sono questi in sostanza i punti fermi enucleati in mattinata dal presidente della Commissione Jean-Claude Juncker dinanzi all’assemblea plenaria dell’Europarlamento.
Juncker ha fatto richiesta al Parlamento europeo per l’adozione della legislazione necessaria al fine di rendere operativo da giugno il Fondo da 21 miliardi che sarà in grado di mobilitare risorse per 315 miliardi. Il piano, stando al presidente della Commissione, si fonda su tre concetti:
– il fondo per investimenti strategici sarà garantito da Unione europea e Bei. È, a giudizio di Juncker, il più grande sforzo finanziario nella storia recente dell’Unione europea;
– Ogni euro investito potrà muoverne altri quindici da destinare a progetti innovativi;
– I contributi volontari non saranno computati nel Patto di stabilità.
Juncker ha riconosciuto alla Bei il lavoro importante fatto fino ad oggi ha parlato di quello che si attende:
La Bei ha la tripla A e questo fa sì che la Banca sia un motore da utilizzare al meglio; senza la Bei non saremmo arrivati a questo risultato; ringrazio il presidente della Bei, Werner Hoyer per il suo impegno e, anche se la Commissione è insediata da poche settimane, già in luglio ho avuto incontri con Hoyer per mettere a punto il piano ma siamo solo all’inizio e bisogna rafforzare le capacità della Bei che è stata già in grado dopo la ricapitalizzazione di 10 miliardi di moblitare invstimenti per 180 miliardi; conto sulla competenza della Bei per il successo dell’iniziativa.