Il monito arriva direttamente dall’Europa che chiede di fare chiarezza sui conti correnti, di rispettare la normativa sulla trasparenza. Le banche, insomma, sono state invitate ad essere più chiare con i consumatori, aspettando che entrino in vigore i pagamenti unici comunitari.
► Banche in crescita dopo Basilea III
Quello che l’UE contesta alle banche dell’Europa è l’assenza della normativa sull’autoregolamentazione che stenta a decollare. A fare le spese di questi ritardi sono sicuramente i consumatori, i titolari di conti correnti bancari e non solo, anche i proprietari di prodotti finanziari, insomma tutti coloro che non possono ricevere un servizio del tutto trasparente.
► Perché i fondi di investimento comune sono sicuri: la trasparenza
Secondo una breve ricognizione effettuata in Europa, ci sarebbero circa 30 milioni di consumatori che attualmente sono esclusi dai servizi bancari di base, e gli altri, che hanno già un conto per depositare i risparmi, non risultano informati sui costi e sulle procedure per passare tutto da una banca all’altra.
Ormai non c’è più scampo: tutti i prodotti bancari saranno monitorati. Il 2013 sarà un anno cruciale da questo punto di vista, sarà usato per verificare che la situazione arrivi ad un livello di normalità adeguato.
Senza il codice di autoregolamentazione e senza la trasparenza richiesta dall’UE, non ci potrà essere l’avvio senza intoppi della SEPA, cioè dell’area unica per i pagamenti comunitari, in vigore a partire dal 2014.