Ci sono ancora dei nodi da sciogliere a proposito della questione assegno unico, visto che alcuni utenti continuano a non ricevere pagamenti anche in caso di esito positivo per la propria richiesta. In particolare, la domanda risulta accolta, ma il sistema al contempo dice che ci sono problemi con l’IBAN. Gli stessi utenti, in diversi casi, evidenziando di aver controllato e che il suddetto IBAN risulta corretto in apparenza. Ci sono, però, elementi che vanno chiariti.
Precisazioni sui possibili cambi di IBAN che bloccano il pagamento dell’assegno unico
La questione è molto semplice, in ottica assegno unico. Le segnalazioni in questione portano coloro che ancora non ricevono pagamenti ad evidenziare che l’IBAN inserito sia lo stesso in cui mi arriva lo stipendio tutti i mesi. Si tralasciano almeno un paio di elementi, a partire dal fatto che le varie transazioni ed acquisizioni tra banche ha generato un cambio di IBAN per tantissimi italiani. Spesso e volentieri inconsapevoli di quanto avvenuto per scarse comunicazioni da parte dei vari istituti verso le rispettive utenze.
Anche noi lo abbiamo riscontrato in redazione con almeno tre conti, tra i redattori che contribuiscono all’intero network. Questo determina un blocco dei pagamenti per l’assegno unico, al netto del fatto che altri saldi da privati o aziende continuino ad arrivare. Nonostante tali soggetti conoscano solo il nostro vecchio IBAN. Una spiegazione in merito è arrivata direttamente da INPS con alcuni commenti che abbiamo individuato di recente sui social, destinati a chi ha dubbi in merito:
“Buongiorno lo stipendio arriva di default anche se l’iban viene cambiato dalla banca perché è un bonifico ordinario di tutti i mesi. Controlli con la sua banca che non hanno fatto modifiche. In ogni caso, ci teniamo ad evidenziare che gli arretrati arriveranno e troverà la disposizione di pagamento nel fascicolo previdenziale”.
La questione assegno unico continua ad intrecciarsi con quella del reddito di cittadinanza. Qui abbiamo feedback molto chiari da parte di INPS, coi quali potremo mettere a fuoco tutta la storia: “Per chi percepisce rdc ed ha eventuale sospensione del pagamento del Rdc (ad esempio, per DSU non presentata o in caso di sospensione dell’istruttoria per controlli sulla residenza e sui requisiti anagrafici) determinerà anche la sospensione dell’integrazione Rdc/AU. In caso di riattivazione del Rdc, al termine del periodo di sospensione, sarà parimenti riattivata l’integrazione Rdc/AU e i ratei non corrisposti verranno liquidati a titolo di arretrati congiuntamente alla prestazione base del Rdc“.