Di decreto attuativo, per il momento, ancora non se ne parla, ma è certo che il Governo non sembra avere troppa fretta di chiudere una volta per tutte l’ affare IMU. La sospensione della rata di giugno dell’ Imposta municipale sugli immobili ha fatto, infatti, avanzare l’ idea di una più generale revisione dell’ intero settore dei tributi destinati alle proprietà immobiliari, per cui al momento si discute della possibilità di congelare il pagamento dell’ imposta anche per i fabbricati industriali ed agricoli.
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Un vero piano casa, dunque, una soluzione graduale che però non vedrà la luce prima della fine dell’ estate e all’ interno della quale potrebbero trovare posto anche la Tares, la nuova tassa sui rifiuti che dovrebbe scattare a partire dal 2014, l’ imposta di registro, che oggi produce un gettito di circa 4 miliardi di euro l’ anno, la recente cedolare secca – con aliquota al 21%, che tuttavia non ha prodotto i risultati tributari sperati – e le imposte ipotecarie e catastali.
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Le strade percorribili sono dunque diverse: optare per il rinvio al Governo non costerebbe nulla, anche se i Comuni si troverebbero momentaneamente sforniti di risorse; si potrebbero poi continuare a vagliare soluzioni che includono gli immobili industriali e gli sgravi per i carichi di famiglia e i redditi bassi.