Il due volte Premier, ben visto in Russia, nominato presidente dell’International Advisory Board. Succede a Giuliano Amato. A Kiev fanno affari molte banche europee, comprese le italiane. Unicredit, seconda banca in Italia, è la più esposta in Ucraina. E osservatori scaltri non hanno non potuto, in questi giorni, mettere in evidenza il tempismo e le modalità con cui Unicredit sta consolidando la sua rete diplomatica.
Alcune settimane fa, infatti, Romano Prodi, è diventato presidente dell’International Advisory Board della banca, succedendo a Giuliano Amato, che ha lasciato il suo posto in quanto nominato nel alla Corte costituzionale. Che il cambio al vertice ci sia stato proprio in questo momento sarà pure una casualità, ma gli effetti della nomina non saranno inutili per il peso diplomatico del supercomitato di consulenti di Unicredit.
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La nomina di Prodi, è stata formalizzata il 21 febbraio. Nello stesso giorno cui Prodi firmava un editoriale sull’International New York Times nel quale propendeva per una soluzione diplomatica e condiscendente verso Putin. Sicuramente Prodi è ben visto a Mosca: non a caso nel 2008, concluso prima del tempo il secondo mandato come presidente del Consiglio, fu chiamato a presiedere la società del gasdotto South Stream da Gazprom, salvo poi rifiutare quella che per il governo russo è una sorta di medaglia alla legion d’onore. Il comitato di super esperti di Unicredit deve riunirsi almeno tre volte ogni due anni, ma questo non lascia da parte naturalmente contatti più frequenti, anche di tipo informale.
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In ogni caso la crisi in Ucraina è una situazione totalmente nuova per Unicredit che ha anche rilevanti interessi nevralgici in Russia. Con l’entrata di Prodi nella squadra dei superconsulenti europeisti Unicredit vuole forse equilibrare, con diplomazia, il suo posizionamento strategico nell’area.