Come sarà il 2015 del gruppo Unicredit? L’istituto bancario ha delineato i suoi obiettivi, compatibilmente alla situazione di un comparto che è in difficoltà, che attende la riunione della Bce con la quale dovrebbe essere annunciato il Quantitative Easing, che è in fase di evoluzione.
Nel giorno in cui Renzi vara la riforma con la quale le Banche Popolari diventeranno società per azioni, Unicredit svela i suoi piani. Lo fa tramite l’amministratore delegato Federico Ghizzoni.
Questi intravede una leggera ripresa del credito per quanto riguarda l’anno in corso. Nel contempo, Ghizzoni ha annunciato un budget 2015 che prevede ricavi in crescita per il gruppo Unicredite.
Successivamente al Consiglio di Amministrazione (CdA) tenutosi durante la giornata di ieri, l’amministratore delegato di Unicredit ha spiegato che il budget per l’anno in corso prosegue sulla falsariga del piano industriale presentato a inizio dello scorso anno dal momento che l’istituto si trova collocato all’interno di un contesto macro ancora non facile.
Puntualizza Ghizzoni:
Il budget ci vede in crescita con i ricavi, ma con un maggior peso della componente transazionale, quindi delle commissioni, rispetto ai margini di interesse. L’istituto di credito intende dunque focalizzarsi sulle attività che generano commissioni: bancassurance, private banking e asset management, ma anche su “corporate e investment banking.
Per quanto concerne invece il tema della governance, il top manager ha dichiarato che si sta ragionando attorno ad un Consiglio di Amministrazione più snello, con una probabile diminuzione degli amministratori a 17 da 19.
Nel contempo Unicredit appare intenzionata a non introdurre il voto plurimo. Oggi in Borsa i titoli avanzano di oltre un punto percentuale.