Negli Stati Uniti oggi è stato raggiunto un accordo che il presidente Obama ha definito storico, nel quale è stato eliminato il cosiddetto sequester che aveva bloccatole attività del Paese nei mesi scorsi.
Secondo il commento giornaliero ai mercati finanziari di Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr sono state smentite le previsioni negative ” e parti al congresso hanno annunciato il raggiungimento di un accordo sul budget della durata di 2 anni che elimina alcuni dei tagli previsti dal sequester su spesa sociale e difesa, spalmandoli nei prossimi 10 anni.
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Al di la dell’impatto fiscale, che è modesto (0.20% del GDP all’anno per 2014 e 2015), il deal costituisce un importante segnale di distensione al congresso, anche in vista dell’altra deadline, sul debt ceiling, prevista per febbraio. Il provvedimento approda alle camere per l’approvazione nei prossimi giorni, allo scopo di essere siglato prima della pausa natalizia.
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L’Asia, primo mercato a confrontarsi con il lieto fine a Capitol Hill, ha accolto la notizia tiepidamente. Tra i principali motivi addotti dalla FED per il rinvio del tapering a settembre vi era l’incertezza politica. Di conseguenza, l’approvazione di un accordo entro il 18 dicembre aumenta le probabilità di un azione al prossimo FOMC. Vista la larga fetta di emergenti che la compone, l’Asia resta l’area più sensibile al tapering.
Ulteriore pressione è venuta dagli indici cinesi, affossati da indiscrezioni di inasprimento della politica fiscale e rumors di un abbassamento del target di crescita dal 7.5% al 7%. Partita in negativo in simpatia con l’Asia, l’Europa ha recuperato qualcosa in mattinata, senza particolare convinzione”.