L’Arabia Saudita e la Russia erano nel mirino degli States da anni ma adesso finalmente gli industriali a stelle e strisce possono gridare al mondo che è avvenuto il sorpasso: gli Stati Uniti nel 2014 sono stati il più grande produttore di petrolio al mondo.
Il successo americano rispetto all’oro nero è stato garantito da una crescita record della produzione che ha fatto segnare il +15,4% sul prodotto non convenzionale. A riportare i dati è la World Oil and Gas Review presentata dall’Eni dalla quale emerge che la produzione mondiale di greggio è stata caratterizzata dal più significativo incremento degli ultimi 10 anni (+2,2%), in particolar modo nei paesi non Opec.
Il Canada si è posizionato tra i primi quattro produttori, mentre la Cina è scesa al quinto posto. L’Iraq ha ottenuto buoni risultati (+8,1%) e l’Iran è tornato a crescere (+4,7%). In Libia la produzione di petrolio è precipitata al livello del 2011 (0,5 Mb/g).
Ampliando la panoramica alla considerazione “contemporanea” di produttori e consumatori, bisogna riportare, così come fa l’Adnkronos, questa fotografia.
mentre gli Usa continuano a crescere (+0,4%), i paesi europei perdono terreno con un altro anno di contrazione (-1,4%). I paesi non Ocse continuano a crescere (+2,5%) e sorpassano quelli Ocse in termini di consumi petroliferi. La Cina guida la crescita anche se a un ritmo più lento (+3% nel 2014 rispetto al + 5,9% medio annuo nel periodo 2000-2014).
Utile anche nella comprensione degli sviluppi dei gli scenari geopolitici.