Il taglio dei tassi allo 0,25% effettuato dalla Banca centrale europea graverà su pensionati e su chi ha investimenti a tasso fisso, ma la Bce ha posto in essere tale manovra con l’intento di dimostrare ai mercati che è attiva e pronta a stimolare la crescita.
Il pericolo dell’inutilità di tale manovra è nella consueta difficoltà dell’aumento di base monetaria che non diventa offerta di moneta da parte delle banche all’economia reale.
>Effetti pratici sui mutui dopo il taglio dei tassi della Bce
La Bce potrebbe portare sottozero, quindi a livello negativo il tasso che ricevono le banche private nel momento in cui depositano liquidità presso la Bce (attualmente il tasso è pari 0). Una manovra di questo tipo dovrebbe portare le banche a non lasciare la liquidità presso la Bce, ma immetterla nell’economia reale per finanziare le imprese.
>Banche, aumentano le erogazioni di finanziamenti
Si potrebbe inoltre decidere di acquistare titoli di Stato dell’Eurozona che offrono rendimenti più elevati e sono considerati privi di rischio. Così come la Bce potrebbe prestare soldi a tassi agevolati solo a quelle banche che possiedono un tasso di concessioni prestiti, sia a famiglie che a imprese, molto elevato.
La richiesta che arriva da Confindustria ed altre associazioni, è il taglio del cuneo fiscale di tasse sui lavoratori a carico dell’imprenditore, così da far riprendere l’occupazione. La riduzione del cuneo fiscale di circa 2,5 miliardi nel 2014, prevista dalla Legge di Stabilità appare insufficiente ai fini della crescita.