Affittare casa è obbligatorio e comporta il pagamento di una serie d’imposte. In alcuni casi specifici si può optare per la cedolare secca che potrebbe essere una soluzione di risparmio ma è necessario che ci siano le condizioni per approfittarne.
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato online un vademecum per tutti coloro che sono in procinto di affittare una casa per le vacanze, per motivi di studio o anche per motivi di lavoro.
Nel vademecum si specifica l’importanza e la necessità della registrazione che può essere completata dagli inquilini così come dai padroni di casa. Si ribadisce inoltre che ci sono due strumenti per gli inquilini: un software per la registrazione e la modifica dei contratti e un modello F24 Elide per i pagamenti completi dei dati degli affittuari, del padrone di casa e dell’immobile locato.
Dopo aver affrontato anche il problema della cedolare secca, il vademecum si concentra su un tema molto sentito: quello delle detrazioni legate al pagamento di un canone d’affitto, sulla base dei diversi tipi di inquilini.
> Vademecum sui contratti d’affitto: scegliere la cedolare secca
La detrazione d’imposta dipende dal reddito complessivo dell’inquilino. In generale se gli inquilini sono a basso reddito, la detrazione va dai 150 ai 300 euro. Se un lavoratore dipendente ha dovuto cambiare la propria residenza per lavorare, la detrazione varia dai 495 ai 991 euro.
Se inquilino e proprietario si mettono d’accordo per una locazione a canone convenzionato, allora la detrazione può variare dai 247,90 ai 495,80 euro. Infine, i contratti di locazione di alloggi sociali prevedono una detrazione che va dai 450 ai 900 euro in base al reddito.
> Vademecum sui contratti d’affitto: la registrazione del contratto
Ci sono poi tutta una serie di agevolazioni per gli studenti fuori sede e per i giovani di età compresa tra i 20 e i 30 anni. Per i giovani che scelgono di andare a vivere in affitto in una casa diversa da quella dei genitori pur non superano di 15.493,71 euro di reddito, hanno la possibilità di usufruire di una detrazione i 991,60 euro. Per i contratti sottoscritti da chi è iscritto all’Università, in una città diversa da quella di origine e distante dalla stessa più di 100 chilometri, allora è prevista una detrazione del 19% sull’importo del canone e fino ad un affitto massimo di 2.633 euro.