Vendite record a ottobre negli Stati Uniti per la controllata al 100% da Fca, Chrysler Group. Sono 170.480 i veicoli venduti, per un rialzo pari al 22% in confronto allo stesso periodo dello scorso anno, in virtù della forte domanda di pickup.
Il gruppo ha archiviato il mese con scorte per 84 giorni, pari a 530.338 unità. A ottobre le vendite su base annua, inclusi i veicoli commerciali e i mezzi pesanti, sono pari a 16,9 milioni. Il marchio Ram, afferente al modello Ram 1500, ha fatto registrare vendite a 39.834 veicoli, in aumento del 36% su anno.
Chrysler ha approfittato del calo della produzione da parte di Ford Motor del suo modello più venduto F-150 negli ultimi mesi. Ford sta progettando intanto una nuova versione che inizierà la vendite a inizio del prossimo anno.
I principali produttori Usa dovrebbero far segnare un incrementomento delle vendite del 6% su anno in ottobre.
Per Chrysler questo ottobre é il migliore dal 2001 ed è il 55mo mese consecutivo di crescita su anno.
In termini numerici è il cinquantacinquesimo mese di fila in cui Chrysler aumenta le vendite negli Stati Uniti. A ottobre il gruppo americano ha fatto segnare un +22% in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente, una prestazione superiore alle aspettative. Ci sono da registrare forti balzi in avanti per Jeep (+52%), Ram (+33%), Chrysler (+17%) mentre il marchio Fiat segna +1%. Nei primi nove mesi del 2014 il bilancio è di 1,72 milioni di veicoli (+15%) di cui 401.683 autovetture e 1.32 milioni di truck. Reid Bigland, responsabile commerciale del gruppo, spiega:
Siamo il costruttore automobilistico con il tasso di crescita più elevato sul mercato grazie anche alle forti vendite dei nuovi modelli Jeep Cherokee e Chrysler 200, oltre che all’elevata domanda per i nostri pluripremiati pickup Ram. Per il marchio Fiat le vendite della 500 sono aumentate del 18% , quelle della 500L accusano un calo del 29% a causa di una temporanea sospensione per un richiamo. I numeri della Chrysler non fanno che confermare la buona salute del mercato dell’auto nordamericano che si avvia a chiudere l’anno verso quota 17 milioni, molto vicino ai livelli pre-crisi.