Mentre il Governo ha ripreso a parlare di IMU e l’ esecutivo è a lavoro per redigere, entro la fine del mese, la bozza relativa alla riforma complessiva del sistema di tassazione degli immobili italiani, un’ altra grande questione si riaffaccia all’ orizzonte dopo la pausa estiva. E’ la questione dell’ IVA, ovvero l’ incremento della aliquota sull’ imposta sul valore aggiunto dal 21% al 22%, anche questa in precedenza rimandata alla data del 1 ottobre. In attesa di tempi migliori.
>Cresce la spesa dello Stato italiano
Ma i tempi migliori non sembrano essere ancora arrivati e a poco più di un mese di distanza dall’ appuntamento fiscale è necessario pensare a delle soluzioni. La cancellazione totale dell’ aumento dell’ IVA richiederebbe allo Stato italiano il recupero di 4 miliardi, cosa che in questo periodo, con la questione dell’ IMU ancora in sospeso, non sembra affatto possibile.
> Come si trovano i soldi per abolire l’IMU
Una seconda alternativa oggi al vaglio del Governo sarebbe quindi quella di rinviare a gennaio il rincoro dell’ IVA, cosa che costerebbe solo un miliardo. La terza strada, invece, per evitare rincari totali e spese erariali non affrontabili, sarebbe una soluzione di compromesso, in base alla quale lo Stato potrebbe pensare di aumentare la tassazione di alcuni prodotti al 22%, ma di includerne altri nel gruppo di quelli che godono dell’ aliquota agevolata del 10%.