Piove ancora sul bagnato. La tensione per la attuale situazione della Grecia continua a influire pesantemente sui mercati europei, che nonostante ciò hanno iniziato la settimana bene a seguito di un venerdì di vendite.
Che la volatilità resti ai massimi è confermato dal fatto che il VStoxx Index, indice il quale misura l’aspettativa di balzi d’umore dei listini del Vecchio continente, è salito del 43% durante la scorsa settimana e tratti 1,8 volte più su del suo equivalente calcolato sugli States: una forbice così ampia non si vedeva dalla fine del 2002.
Il tempo stringe, ad Atene, e il governo di Syiriza ha optato per l’accentramento della liquidità degli enti locali e delle amministrazioni pubbliche nelle mani del Tesoro. Una confisca che ha pochi precedenti e che dovrebbe portare 2,5 o 3 miliardi ad Atene, per far fronte ai pagamenti di fine mese (stipendi e pensioni) e rappresentare un cuscinetto di garanzia in vista del rimborso miliardario che la Grecia deve al Fmi nella prima metà di maggio.
Così gli esperti:
La situazione resta dunque tesa, con i titoli a tre anni che rendono più del 28% e le banche appese alla liquidità d’emergenza fornita dalla Bce. Proprio all’Eurotower, pare che la pazienza sia agli sgoccioli: Bloomberg riporta della possibilità che si tagli la quantità di denaro erogato dalla Bce, tramite la Banca centrale di Atene, agli istituti locali (il programma Ela è giunto a 74 miliardi di euro), a fronte del collaterale portato in dote dalle banche. Un modo per tenere a bada i membri del Consiglio di Francoforte che scalpitano per bloccare gli aiuti al Paese mediterraneo.