Volkswagen, ‘dilaniata dallo scandalo emissioni che potrà costargli decine di miliardi di euro, ha comunicato che ridurrà di un miliardo di euro l’anno gli investimenti per il marchio principe.
Inoltre darà un’accelerazione al programma di taglio dei costi e rivedrà la strategia dei modelli che portano il nome della casa madre per lasciarsi alle spalle il dieselgate.
Infatti, secondo alcune fonti, la divisione del gruppo più grande per vendite e ricavi probabilmente registerà una perdita quest’anno, in quanto dovrà fare notevoli accantonamenti a fronte dello scandalo dei motori diesel truccati per far figurare un livello più basso di emissioni.
Inganno a seguito del quale gli studi legali Hagens Berman e Quinn Emanuel Urquhart & Sullivan hanno chiesto a un tribunale di imporre a Volkswagen di riacquistare gli 11 milioni di veicoli diesel equipaggiati con i software per la manipolazione delle emissioni inquinanti.
In particolare, hanno chiesto che la casa tedesca riacquisti le vetture a un prezzo pari al valore indicato dalla guida all’usato di Kelley Blue Book il 2 settembre scorso, il giorno prima dell’informativa inviata dai funzionari dell’azienda per svelare all’Epa, l’agenzia federale statunitense per la protezione ambientale, la presenza del software incriminato.
Comunque oggi Herbert Diess, il capo del marchio Volkswagen, ha assicurato che il brand “si sta riposizionando per il futuro. Stiamo diventando più efficienti, stiamo fornendo un nuovo focus alla nostra gamma prodotti e alle nostre tecnologie e stiamo creando spazio per tecnologie avanzate tramite l’accelerazione del programma di efficientamento”.
Infatti, il nuovo orientamento nel diesel prevede l’installazione solo di motori diesel con tecnologie SCR (Selective Catalytic Reduction) e AdBlue in Europa e in Nord America. Le vetture diesel saranno equipaggiate solo con sistemi di scarico delle emissioni che usano le migliori tecnologie ambientali.