Volkswagen presenta utili di 13 miliardi e fatturato pari a 202 miliardi. A fargli eco positivamente è Bmw, con utili pari a 7 miliardi.
La Germania, dunque, si conferma come la regina sul mercato automobilistico. Tuttavia, più che cullarsi sugli allori Volkswagen e Bmw pensano a come redistribuire i proventi e rinvigorire l’interno delle proprie aziende. In più, in Volkswagen prosegue il piano di riduzione della gamma dei modelli.
I dati del gruppo sono positivissimi, stando agli esperti:
Se contassimo nel novero delle auto prodotte e vendute, e quindi dei ricavi, anche le milioni di vetture vendute dalle joint venture del gruppo in Cina, ha detto l’ad Martin Winterkorn, saremmo già il numero uno mondiale dell’auto, insomma avrebbero già sorpassato Toyota e General Motors. Quell’obiettivo storico, il sorpasso e la conquista della pole position, appare comunque sempre più vicino, tutto indica che sarà raggiunto da Wolfsburg ben prima della scadenza autopostasi del 2018.
Nel contempo Vw ha deciso i dipendenti per l’ottimo lavoro svolto, con un bonus di oltre 5000 euro a testa, così da farli partecipare al successo. L’ennesimo aumento retributivo all’ad Winterkorn non è insomma il solo premio, in nome dei valori costitutivi del capitalismo sociale cogestito e ‘ben temperato’ renano, o basso-sàssone nel caso di Vw. E accelera appunto pensando a far uscire di produzione alcune varianti di modelli l’attuazione del piano di tagli. Piano che prevede risparmi dell’ordine di 5 miliardi entro il 2017, e che lascia sperare in un ebit tra il 5,5 e il 6,5 per cento quest’anno. Uno dei modelli sacrificati è già indicato per nome: è la versione a tre porte della Polo, dato che quella a cinque porte è più pratica e preferita dal pubblico. Alcune voci suggeriscono che persino il futuro del Beetle, il remake del mitico Maggiolino, sarebbe all’esame.