La Germania voterà per Grecia, in relazione al piano di aiuti da 86 miliardi. Si tratterà, tra le altre cose, anche di un test politico per il governo del cancelliere Angela Merkel, al fine di comprendere quanto si è ampliato il fronte dei falchi, che il mese scorso si erano già espressi contro il terzo pacchetto di aiuti.
Tutto ciò andrà in scena al Bundestag fra quattro giorni, quando sarà la volta del Parlamento tedesco di esprimersi sul piano di salvataggio da 86 miliardi, frutto dell’accordo tra il governo Tsipras e i suoi creditori. Lo stesso accordo che ha avuto il via libera da parte dell’Eurogruppo nella serata di venerdì.
Sul fatto che lla Merkel abbia i voti necessario per la sua approvazione è data praticamente per scontato da tutti gli osservatori politici. Ma non sta qui il punto: per l’esponente della Cdu si tratta di una sorta di regolamento di conti interno, un braccio di ferro che la vede opposta ai falchi guidati dal ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble. Il mese scorso erano stati 65 i parlamentari del partito conservatore che avevano votato contro le indicazioni arrivate dal governo. I dissidenti potrebbe ampliare il loro numero, prendendo come pretesto il fatto che non vi siano ancora garanzie sulla partecipazione del Fondo monetario internazionale al salvataggio e che questa era considerata da molti deputati della maggioranza una condizione essenziale.
Anche se il Bundestag dirà di sì al piano da 86 miliardi, la Germania resta contraria ad ogni ipotesi di taglio (il cosiddetto “haircut”) del debito pubblico greco. Il che potrebbe complicare le cose, soprattutto nei prossimi mesi. Perché da più parti si sostiene che senza una drastica riduzione del debito, la Grecia non riuscirà mai a risollevarsi economicamente e comunque non sarà mai in grado di rimborsare completamente i creditori. Il Fondo monetario internazionale chiede l’haircut con insistenza, ma finora la Germania ha tenuto duro.