Le parti sociali e Whirlpool hanno siglato un’intesa al Mise che contempla che non sia chiuso nessuno stabilimento italiano e non ci siano esuberi strutturali.
L’accordo dovrà ora essere approvato dai lavoratori. “Abbiamo siglato con Whirlpool un’ipotesi di accordo importante, che nei prossimi giorni sarà sottoposta al voto dei lavoratori in tutte le fabbriche ed uffici”, dettaglia il leader della Uilm, Rocco Palombella.
“Si tratta, principalmente se si considera da dove eravamo partiti, di un’intesa senza dubbio positiva – prosegue – poiché scongiura il rischio di oltre duemila licenziamenti e assegna una missione a tutti gli stabilimenti italiani, trovando una soluzione anche per caserta e none di cui inizialmente era stata prospettata la chiusura”. Aggiunge il leader Fim, Marco Bentivogli: “Abbiamo firmato un accordo importante che premia due mesi di lotta che hanno convinto a una retromarcia gli americani. Il nuovo piano industriale da bollettino di guerra diventa vero piano di rilancio”.
Il sindacalista Uilm precisa che Whirlpool assume l’impegno formale: a non licenziare per tutta la durata del piano industriale, vale a dire fino al 2018; più in generale a ritirare la dichiarazione di 2060 esuberi; a operare trasferimenti incentivati fra uffici e stabilimenti ubicati in diverse regioni solo su base volontaria; ad applicare la ricollocazione e riqualificazione professionale in particolare per gli impiegati le cui funzioni vengono trasferite in altra regione; ad investire 513,5 milioni di euro; ad utilizzare ammortizzatori sociali conservativi, quali la cassa integrazione e i contratti di solidarietà utilizzando la rotazione per la più equa ripartizione possibile del lavoro; ad aprire per tutti i siti del gruppo una mobilità volontaria o finalizzata alla pensione incentivata.