Nella azienda Wind Telecomunicazioni sono presenti 500 esuberi di circa 7mila dipendenti, ma la situazione gestita senza che ci siano tagli e utilizzando lo strumento della solidarietà. È quanto riportato dall’agenzia Radiocor che cita fonti sindacali, dopo l’apertura del confronto tra l’azienda e le sigle di settore Slc Cgil, Uicom Uil e Fistel Cisl. Gli esuberi sono presenti in tutti i settori e l’intenzione di Wind, sempre stando a quanto spiegato dai sindacati, è quella, durante il periodo di solidarietà, di riqualificare i dipendenti in eccedenza e adoperarli in seguito nei settori carenti e per riportare all’interno dell’azienda alcune attività.
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Favorevoli naturalmente i commenti dei sindacati. Per Salvo Ugliarolo, neo segretario generale Uilcom “malgrado si parli di ammortizzatori sociali, l’azienda manterrà il perimetro invariato e gestirà la situazione in maniera costruttiva, con gli strumenti meno invasivi e traumatici”. Per Michele Azzola, segretario nazionale della Slc Cgil, Wind è “un’azienda coraggiosa che accetta la sfida del sindacato a immaginare possibile la riallocazione del personale attraverso la formazione”. In oltre “riconferma la volontà perseguita con l’accordo del 2012 di dare garanzie ai dipendenti nonostante le difficoltà ingenerate dalla concorrenza e dalla crisi”.
Dello stesso parere Giorgio Serao della segreteria nazionale Fistel Cisl che giudica positivamente “l’utilizzo della solidarietà come opportunità per avere il tempo di riconvertire il personale in esuberi per altre attività”. La Fistel chiede di “ridurre l’impatto della solidarietà sui lavoratori e un monitoraggio continuo per verificare il progetto di ricollocazione”. Intanto i sindacati, aspettano anche gli esiti sulla trattativa Wind-H3G, che potrebbe portare all’integrazione della compagnia telefonica con 3 Italia.