Non provengono buone notizie dall’universo Zalando. L’azienda tedesca della moda online prevede che durante il secondo trimestre del 2015 i profitti “normalizzati”, ovvero depurati delle voci straordinarie, prima degli interessi e delle tasse possano attestarsi tra i 22 e i 37 milioni di euro.
Cifre che si rapportano con il dato medio di 34,3 milioni stimato dagli analisti interpellati da Bloomberg e con i 35 milioni del medesimo periodo del 2014.
Zalando, dunque, ha lanciato un ‘SoS’ riguardante i conti. E ha messo in guardia che gli utili del secondo trimestre, su cui il gruppo della moda online alzerà il velo il 13 agosto, potrebbero essere in calo per via dei maggiori costi (a loro volta collegati ai maggiori rischi sui pagamenti, legati alla possibilità offerta ai clienti di pagare in ritardo).
Nello specifico, Zalando rileva che nel secondo trimestre del 2015 i profitti “normalizzati”, cioè depurati delle voci straordinarie (in gergo tecnico “adjusted”), prima degli interessi e delle tasse possano attestarsi tra i 22 e i 37 milioni di euro. Numeri che si confrontano con il dato medio di 34,3 milioni, collocato quindi a questo punto nella parte molto alta dell’intervallo, stimato dagli analisti interpellati da Bloomberg. Nel secondo trimestre dell’anno scorso, invece, lo stesso dato era stato pari a 35 milioni.
Zalando, gruppo con base a Berlino, ha, inoltre, comunicato che le vendite preliminari dei tre mesi al 30 giugno si sono aggirate tra i 727 e i 738 milioni di euro, superando così le stime degli analisti, che avevano preventivato 688 milioni. Tuttavia, nella mattinata del 21 luglio, giorno in cui il gruppo della moda online ha lanciato l’allarme sugli utili, il mercato si è concentrato soprattutto sull’allarme sugli utili. Ecco perché il titolo in Borsa mostra nervosismo.