Alla fine, il tanto atteso giorno dell’Ipo è arrivato anche per Zalando. Stamane il gruppo si è quotato a Francoforte, sul mercato regolamentare. Le azioni sono schizzate a 24,50 mentre il tetto era stato inizialmente fissato a tre euro in meno due giorni fa. Tuttavia, dopo è rientrato a 22,4 ad azione.
L’operazione, se andrà a buon fine, porterà nelle casse della più celebre start up di Berlino (il cui valore si aggira intorno ai 5,3 milioni di euro) qualcosa come 600 milioni di euro per 24,5 milioni di azioni.
Zalando è un “piatto che fa gola”. Non a caso, da parte degli investitori c’è stata un’ottima domanda. Tale da superare di gran lunga le azioni messe a disposizione dai fratelli Samwer. Vi è dunque fiducia e interesse per una realtà che è cresciuta rapidamente e che vuole crescere ancora al punto da formare un polo e-commerce capace di contrastare Amazon e Alibaba.
Tra i Paesi che maggiormente supportano Zalando menzioniamo oltre alla Germania, Austria e Svizzera. Segue l’Italia, ottimo mercato per l’azienda che da anni cerca di impossessarsi delle vendite online e contrastare gli States. Proprio però dagli States e dalla ‘cugina’ Zappos, deriva l’ispirazione dei creatori del marchio.
L’unica nota dolente di questo progetto molto simile a un sogno diventato realtà deriva per l’appunto dalla giornata di oggi. Zalando è partita di gran carriera, tanto a livello promozionale che nel concreto. Annunci importanti, ottime prospettive per il futuro e tanta ‘carne al fuoco’ per gli azionisti che attendevano alla finestra di Francoforte. Dopo un ottimo avvio, però, il brand ha perso il 10% su ogni azione.